I paesi dei librai e degli stampatori

Spinti da condizioni di vita molto difficili, gli emigranti Lunigianesi scelgono di vendere anche i libri.
I librai Pontremolesi portano la loro gerla carica di chincaglieria e di libri da cascinale a cascinale, da città a città . Si spostavano prima con la gerla poi con il carretto che diventava una bancarella e poi sceglievano una città per iniziare una attività commerciale: il Libraio.
Montereggio “il paese dei librai” è nel comune di Mulazzo il borgo che ha dato in Italia il maggior numero di librerie. Nel 1952 su iniziativa dei librai pontremolesi nasce il Premio Bancarella.
E’ una saga quella dei librai che vede con meraviglia anche Oriana Fallaci che dice in un suo articolo “questa è la terra dove si nasce librai”. Le prime librerie sono aperte già nel primo decennio del 1800. Le famiglie librarie sono Maucci, Lazzarelli, Fogola, Tarantola, Lorenzelli, Bardotti, Zanarelli, Ghelfi che possiamo trovare nelle più grandi città principalmente del nord.
Un grande contributo alla stampa è stato dato dalla Lunigiana. A Sarzana,Pontremoli troviamo incunaboli. Nel 1472 Jacopo da Fivizzano usa caratteri di piombo per stampare opere di Cicerone , Virgilio, Sallustio, Giovenale.
Molti librai pontremolesi sono tutt’ora degli editori, stampano libri soprattutto legati alla storia locale.