AR 2021/2022 Newsletter n. 21
- Telemedicina…chi era costei?
Facciamo chiarezza su un termine che è diventato di uso frequente ma che ormai prefigura una necessità non rimandabile.
Abbiamo già avuto modo di occuparci di telemedicina da questi spazi (per i nostri affezionati lettori vedi Newsletter n. 07, 15 e 17 del 2021), progetto pubblico che sta particolarmente a cuore al nostro Club e che, se realizzato, sarà capace di incidere profondamente e positivamente nelle nostre comunità lunigianesi.
Per chiarire meglio il concetto, prendiamo a prestito l’intervento del Presidente del FASDAC Fabrizio Pulcinelli in occasione della 97ma Assemblea Nazionale di Manageritalia, riportata nel periodico Il Dirigente del dicembre 2021.
Pulcinelli, con poche e semplici parole fa chiarezza sulla telemedicina a scanso di fantasiose definizioni (quando non vere e proprie fake news) circolanti sui media tradizionali e social.
“La telemedicina, assieme alla realizzazione di residenze per anziani non autosufficienti governate dalle applicazioni tecnologiche alla medicina, può essere una soluzione alla necessità di assistenza di un paese sempre più anziano, tanto più che è stata recentemente “sdoganata” e ampiamente utilizzata durante il lockdown per sopperire all’impossibilità di visite mediche di persona (insomma una sorta di Dad applicata alle necessità mediche anziché scolastiche, n.d.r.).
Sotto il termine di telemedicina sono ricompresi azioni e strumenti destinati a innovare profondamente il settore della sanità e della salute e, soprattutto, dell’assistenza domiciliare. Non è quindi la semplice visita da remoto, ma la predisposizione di un sistema tecnologico che consenta, in particolare per alcune infermità che necessitano di un monitoraggio costante, di effettuare un controllo e una diagnosi efficace come e più di una visita in presenza.
La telemedicina, inoltre, può intervenire proprio in quei territori in cui c’è meno disponibilità di posti letto, o in quei casi in cui alla terapia post-intervento si richiede una presa in carico del paziente e della sua riabilitazione tramite un controllo costante, che oggi grava interamente sugli ospedali (i cui reparti specialistici sono sempre più lontani da dove serve, n.d.r.). Con la telemedicina, grazie a nuovi device e nuove competenze, quale che sia la patologia, il paziente può essere monitorato a distanza rilevando continuamente gli effetti della cura e sollevando il sistema pubblico nazionale da sprechi e inefficienze”.
Fatta chiarezza, non resta che sperare che le Autorità sanitarie preposte al nostro territorio mettano in cantiere in tempi ragionevoli la conclusione di quel progetto “Telecad”, una proposta della Società della Salute alla Regione Toscana per l’utilizzo della Telemedicina per assistere i pazienti domiciliari, cronici e complessi e la creazione della Cartella Sanitaria Elettronica Domiciliare e per il quale il nostro Club si è già prodigato (e lo farà ancora) nel reperimento di apparecchiature elettromedicali già predisposte in tal senso.