Comunicazioni Luglio 2022

AR 2022/2023                                                            Newsletter n. 03

Willis Haviland Carrier, l’inventore del condizionatore

 

  • Ruota libera: 120 anni fa nasceva l’aria condizionata.

 

In questa secca e torrida estate è lui l’indiscusso protagonista: il caldo. Non si parla d’altro, è diventato “virale” come e più della pandemia. Colpisce tutti indistintamente, vaccinati e no e tutti abbiamo compiuto o desiderato compiere lo stesso gesto: accendere un condizionatore.

Piccola storia della tecnologia che ha cambiato il nostro stile di vita.

Fu un giovane ingegnere americano a realizzare il 17 luglio 1902 il primo climatizzatore a uso industriale. Nelle nostre case è arrivato grazie al cinema.

Tutto è iniziato nei primi anni del ‘900 dalla tipografia Sackett & Wilhelms Lithography and Printing Company di Pittsburgh, in Pennsylvania. A causa della forte umidità generata dal The Point, il luogo dove i fiumi Allegheny e Monongahela confluiscono a formare il fiume Ohio, la carta prodotta nell’azienda si deformava a contatto con l’inchiostro, diventando di fatto invendibile. Visti i numerosi errori di stampa che ne conseguivano, la tipografia iniziò a subire perdite significative, tanto da mettere a rischio il proseguimento dell’attività. Per questo motivo, i vertici decisero di rivolgersi alla Buffalo Forge, esperta nella produzione di stufe e sistemi di ventilazione.

Il compito di risolvere il problema venne affidato a un giovane ingegnere, Willis Haviland Carrier. Dopo qualche tentativo, a 25 anni mise a punto un sistema di raffreddamento che permise di controllare calore e umidità nei processi di stampa. L’illuminazione gli venne mentre si trovava in stazione, osservando la nebbia che impediva quasi di vedere il treno in arrivo al binario: perché non assorbire il vapore facendolo passare attraverso l’acqua? Così è stato. Era il 17 luglio 1902.

I primi modelli di climatizzatore erano molto ingombranti, adatti quindi al solo uso industriale. Il primo esemplare, brevettato nel 1906, risultò inoltre poco efficiente sul lungo periodo, rendendo necessario un aggiornamento. Nel 1922 nacque sempre dalla mente di Carrier il “Centrifugal Refrigeration Compressor”.

Quanto alla diffusione di massa, il merito si deve ai cinema. Già negli anni ’20 il passatempo più piacevole ed economico dell’estate era andare a vedere un film in una sala sapientemente refrigerata. È così che le persone iniziarono ad apprezzarla talmente tanto da volerla installare anche in case e uffici, anche se – come scriveva la rivista Life nel 1945 – si trattava ancora di un lusso destinato a pochi privilegiati. L’inversione di tendenza avviene poco dopo e oggi non c’è negozio o ufficio che ne sia sprovvisto, con le problematiche relative al consumo di energia che ne conseguono; una tecnologia ora quasi osteggiata, ma senza la quale non possiamo proprio stare.

 

(ringraziamo per il contributo Chiara Barison e il Corriere della Sera)