AR 2021/2022 Newsletter n. 32
- Servire per cambiare vite si può
Lo sappiamo noi e lo sanno Anna, Igor, Timur e Vera da Kiev a Corvarola.
Non possiamo iniziare questa Newsletter se non riferendoci alla frase scelta dal P.I. Shekhar Metha per caratterizzare la propria azione rotariana nell’ anno in corso “Servire per cambiare vite” (v. Newsletter n.19).
Riportiamo qualche breve stralcio del suo messaggio nel quale ci spiega i motivi della scelta:
“Ho capito l’importanza del service quando ho visto in che modo pochi semplici gesti possono cambiare immensamente la vita delle persone…”
Pochi semplici gesti che Mauro Pellegri, nostro socio e Sonia sua moglie hanno compiuto con spontaneità e immediatezza mettendo a disposizione la casa appena ristrutturata a Corvarola per ospitare due famiglie di profughi ucraini.
Il resto lo ha fatto il tam tam virtuoso della solidarietà rotariana e il caso (ma possiamo definirlo così quando si tratta di amore?) che ha fatto sì che il messaggio fosse intercettato dalla persona che dell’ accoglienza aveva fatto una ragione di vita.
Paolo Paparcone di Vezzano Ligure nel lontano 1990 aveva aderito all’iniziativa di ospitare nei mesi estivi Anna di otto anni, uno dei tanti “bambini di Chernobyl” ucraini e bielorussi, dopo la tragedia nucleare.
Dopo una visita di “papà” Paolo a Kiev a metà degli anni novanta non si erano più incontrati, ma come dimenticare quel viso di bambina e quel sorriso? Per cui non appena la televisione ha diffuso le immagini di Kiev sotto i bombardamenti il cuore lo ha guidato a cercare nuovamente Anna, oggi trentenne psicologa e, venuto a conoscenza della generosità di Mauro e Sonia, ha attivato la solidarietà rotariana che si è messa in moto e che, attraverso una rete di contatti coordinati da Giovanni Dosi e dal presidente Liano Gia, ha permesso l’ arrivo di Anna e della sua famiglia dopo un viaggio in auto attraverso Romania, Ungheria e Slovenia.
Ad attenderli a Pontremoli i soci del Club che hanno accompagnato il gruppo a Corvarola dove Mauro e Sonia li hanno accolti nella bella casa nella quale Anna, Igor, Timur e Vera proveranno a ritrovare un po’ di quella felicità perduta. Presto saranno raggiunti da una seconda famiglia composta da nonna Natalia, mamma Katerina e i due ragazzi Valeria e Andrea. Una rete di contatti permetterà inoltre la frequenza scolastica dei bambini e di regolarizzare la copertura sanitaria. Grazie alla generosità di una imprenditrice locale Katerina potrà continuare a lavorare in smart-working.
Pochi e semplici gesti per cambiare in meglio le loro vite… e anche le nostre.